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martedì 22 gennaio 2019

Il genio di Giulio Cesare Carcano allo Yacht Club Italiano

È poi c’è Carcano… Poche figure nello yachting dello scorso secolo hanno avuto l’estro e la visione dell’ingegnere lombardo – classe 1910 – che ha lasciato nella vela, e nella storia della progettazione, impronte tanto importanti. Dalla meccanica, suo è il motore V7 che ancora oggi costituisce la base delle produzioni della Moto Guzzi, il bob a due per le Olimpiadi del 1956, passando dal canottaggio per arrivare alla lunga teoria di barche ‘strane’, tutte caratterizzate dal nome che iniziava per V, e finiva per A


 
“Vedi, caro Risso, ero seduto al circolo della Guzzi a Mandello Lario e vedevo i ragazzi del '4 con' allenarsi e avevo notato che la scia della canoa era lievemente irregolare; ho suggerito una piccola modifica”. Questa “piccola” modifica suggerita a quei ragazzi, posizionando il primo e il quarto remo da un lato e i due centrali dall’altro, gli ha fatto vincere l’oro ai Giochi del 1956. Da allora tutti, nel mondo, vogano così.

In queste 3 righe c’è tutta l’umiltà del genio e l’essenza di un eclettico personaggio che tanto ha dato al nostro Paese, ma che ancora in pochi conoscono, fatta forse eccezione per gli appassionati della Moto Guzzi e i velisti sopra i 50 anni.

Giulio Cesare Carcano nacque a Milano il 20 novembre 1910 e, sempre a Milano, si laureò al Politecnico nel 1934 a 24 anni. Da ragazzo passava le vacanze estive a Mandello del Lario e quindi fu attirato dalle vicende delle Moto Guzzi (ancora oggi un polo di attrazione di quella zona). Entrò quindi nel 1936 a far parte dello staff tecnico della Moto Guzzi. Al nome di Giulio Cesare Carcano sono legati tutti i progetti – da corsa e da strada – che hanno consolidato nel dopoguerra la fama mondiale della Moto Guzzi creata da Carlo Guzzi nei primi vent’anni di vita dell’azienda.
Nel campo delle competizioni Carcano ha ideato soluzioni tecniche vincenti con motori a uno come a otto cilindri, esasperando in entrambi i casi, e con successo, le opposte tendenze della tecnica da corsa.
Analoga filosofia lo ha guidato nel disegno e la progettazione delle barche a vela, a partire da Volpina, il suo primo 5.5 S.I con cui si presentò sulla linea di partenza dei mondiali di Helsinki da autentico underdog. Era il 1961 e relativamente alle performance di I-30 (questo il numero sulla randa dell’ingegnere) il giornalista Bruno Ziravello concluse un articolo sull’equipaggio italiano con queste illuminate parole: "Cominciò pian piano a far regate che a tutta prima non furono molto soddisfacenti poi cominciò a dar fastidio...".




Da Helsinki in avanti, Carcano si dedicò alla progettazione di una lunga serie di barche che si distinguevano da tutto ciò che si era visto fino ad allora. VolpinaVihuelaVampaVanessaVillanellaVanilla… E Vinca, sicuramente quella più strana. Era avanti Carcano, e lo sapeva. Progettava in maniera maniacale tutto, ottimizzava i pesi, studiava forme e appendici, sperimentava materiali, ideò i timoni appesi a poppa, fu precursore del dislocamento leggero, utilizzò armi frazionati con il risultato di fare delle barche dalle forme sorprendenti e con prestazioni sbalorditive, soprattutto nelle andature portanti. Tradizione vuole che a lui si siano ispirati i maggiori designer contemporanei, come non è difficile, ora, intravedere nelle linee delle sue barche, gli Open Oceanici attuali.
‘Ma dato che non faccio questo lavoro per vivere, le cose o le faccio come dico io o non le faccio per niente’. Questa la ‘ricetta Carcano’ che guidava il suo pensiero e che forse stava alla base del suo successo: l’indipendenza intellettuale.

Giulio Cesare Carcano è stato socio attivo dello Yacht Club Italiano dal 1960 al 2005, anno della sua scomparsa.

Per celebrare la sua vita e il suo estro, venerdì 25 gennaio dalle 19:30, una serata al Club con una conferenza sulla sua vita, con testimonianze e racconti inediti di chi oggi ne apprezza la preziosa eredità. Da venerdì 25 a lunedì 28 gennaio, in esposizione in sede: documenti, fotografie, alcune delle sue motociclette più importanti - tra cui quella che fece sbalordire il mondo, la famosa 500 cc a 8 cilindri, un ‘quattro con’ da canottaggio e, in acqua, il mitico Vampa, il suo primo progetto per le regate d’altura; disegnato nel 1967 e varato nel 1968 dal Cantiere di Donoratico.

mercoledì 29 novembre 2017

Presentato a Milano il calendario Sociale e Sportivo dello Yacht Club Italiano


Yacht Club Italiano

Presentato a Milano il calendario Sociale e Sportivo dello Yacht Club Italiano Soci, amici e appassionati si sono trovati nel suggestivo Teatro Vetra per scoprire le novità e le regate della prossima stagione
Torna a Milano la presentazione del Calendario delle regate dello Yacht Club Italiano, lo storico circolo genovese fondato nel 1879, da allora promotore di gran parte dell’attività velica del Mediterraneo.
<<In questi ultimi mesi il Club è stato interessato da un cambio generazionale che non altera i principi fondanti dello Yacht Club Italiano – con queste parole ha aperto l’evento il Presidente Nicolò Reggio - perché la nuova direzione generale rappresenta i valori storici del Club, la storia di Genova e la storia della vela Italiana. Con orgoglio in questa prima occasione ufficiale, presentiamo dunque i nostri programmi sportivi e una squadra forte. Una nuova Direzione determinata e affiatata, con competenze professionali trasversali che hanno portato un elevato valore aggiunto alla gestione del club>>.
In questa ottica di rinnovamento ed evoluzione, Nicolò Reggio ha voluto altresì ringraziare e consegnare un riconoscimento ai rappresentanti delle amministrazioni locali come i sindaci delle cittadine più vicine al Club: Capri, Genova, Portofino, Saint Tropez e Santa Margherita Ligure.
Per le novità dell’agenda sportiva, la parola è poi passata al direttore sportivo Riccardo Simoneschi, che ha illustrato il calendario delle regate che vedranno impegnato il Club, non prima di essersi soffermato sull’impegno di YCI nel farsi promotore dei valori dello sport della vela, sia in ambito nazionale che internazionale. Tutto questo passa attraverso l’apertura del circolo verso la città, grazie a open day mirati sulle scolaresche, creando legami con le istituzioni locali e implementando le sinergie con enti sportivi, circoli e federazioni. Gran parte degli sforzi, al di là al delle regate più prestigiose e già conosciute, si sono concentrati sul sostegno alle attività giovanili, sul potenziamento della Scuola di Mare Beppe Croce e sulla forte spinta alla squadra delle classi olimpiche, in vista della preparazione di diversi equipaggi YCI alle qualificazioni olimpiche per Tokyo 2020.
Il calendario sportivo del 2018 vede quindi moltissime conferme e diverse novità: la stagione si aprirà in Primavera, con la Coppa dei Campioni, per proseguire con gli appuntamenti oramai consolidati quali la Coppa Alberti (7/13 aprile), La Rolex Capri Sailing Week (16/19 maggio), il Trofeo SIAD-Bombola d’Oro (18/20 maggio), La Rolex Giraglia (8/16 giugno), la Millevele, la MBA’s Cup (26/29 settembre) e la Coppa Poggi (13/14 ottobre), appuntamento di chiusura della stagione. Da segnalare l’importante novità legata all’inserimento della Rolex Capri Sailing Week e della Rolex Giraglia nel circuito dell’International Maxi Association (IMA).
In chiusura Nicolò Reggio ha consegnato il guidone d’onore ai partner istituzionali dello Yacht Club Italiano: Bmw, Rolex e SIAD, che da anni sostengono e affiancano le attività del club, che proseguono. Infatti sono in via di definizione nuovi eventi, conseguentemente legati a sensibili comunicazioni attese nei primi mesi del 2018. Gli onori di casa al Teatro Vetra sono stati fatti da Cristina Novi, ‘quota rosa’ della nuova dirigenza.
Il calendario delle regate è disponibile anche sul sito www.yachtclubitaliano.it 

giovedì 22 maggio 2014

PRENDE IL VIA DOMANI A PORTOFINO IL TROFEO SIAD BOMBOLA D’ORO

PRENDE IL VIA DOMANI A PORTOFINO IL TROFEO SIAD BOMBOLA D’ORO:
85 GLI ISCRITTI ALLA GRANDE CLASSICA RISERVATA AI DINGHY 12’

Tutto è pronto a Portofino per la 18° edizione del Trofeo SIAD Bombola d’Oro, la grande classica riservata ai dinghy 12’ che inizia domani e conferma il suo successo con la partecipazione di ben 85 imbarcazioni.


La regata è organizzata dallo Yacht Club Italiano con la partnership del Gruppo SIAD, attivo nei settori gas industriali, engineering, healthcare, servizi e beni industriali e si svolge in collaborazione con il Circolo Velico di Santa Margherita Ligure e il Circolo Nautico di Rapallo.

La manifestazione

Terminate la registrazione e la formalizzazione delle iscrizioni, in corso oggi e domani mattina presso la segreteria regate, il Trofeo SIAD Bombola d’Oro prende il via domani venerdì 23 maggio alle 14 con con la prima regata.

Rientrati a terra, i partecipanti si daranno appuntamento sulla terrazza dello Yacht Club Italiano a Portofino per il brindisi di benvenuto.

Siprosegue quindi con due giorni di regate in programma sabato 24 e domenica 25 maggio.

La sera di sabato 24 maggio si svolgerà inoltre la cena che SIAD dedica a tutti i partecipanti, seguita da uno spettacolo di fuochi d’artificio.

Nel 2014 il Trofeo SIAD Bombola d’Oro costituisce una prova valida per il “Trofeo Internazionale George Cockshott”, messo in palio dal nipote del progettista inglese dalla cui penna nacque il dinghy.

I partecipanti

Il numero dei dinghy iscritti tocca quest’anno la cifra record di 85. Tra di essi il campione ligure Paolo Viacava che tenterà di riconquistare il Trofeo SIAD Bombola d’Oro dopo aver ceduto il passo nella scorsa edizione al Campione Italiano Giorgio “Dodo” Gorla. Saranno in regata anche nove partecipanti stranieri: quattro velisti giapponesi arrivati appositamente da Tokyo che regateranno in due su due dinghy, tre tedeschi (tra i quali il Commodoro della Flotte Nord tedesca Andreas Furlhop), un francese (Pierre Monager, il Presidente della giovane Associazione Dinghy 12' francese) e uno svizzero.

La Classe Dinghy

L’Associazione Italiana Classe Dinghy 12’, fondata nel 1969 e riconosciuta dalla Federazione Italiana Vela, conta 299 soci tesserati e oltre 600 barche naviganti tra scafi in legno, scafi in vetroresina e legno e scafi in vetroresina, di recente costruzione e d’epoca. La grande attrattiva di questa imbarcazione è data dal fatto che possono regatare insieme barche di legno e di vetroresina: i dinghy costruiti in legno recentemente varati hanno addirittura le stesse prestazioni di uno scafo in vetroresina. La ranking list della classe conta 243 timonieri. Il Dinghy è una barca di grande fascino, tecnica ed elegante, capace di evolversi rimanendo sempre se stessa.

Progettata de George Cockshott nel 1913, è lunga poco più di 3 metri e sfrutta la potenza del vento sull'unica grossa vela aurica.

Patrocini

La regata si svolge con il patrocinio dei Comuni di Santa Margherita Ligure, Portofino e Rapallo.

www.yci.it
www.siad.com
www.dinghy.it